Presidente e discussant: Mauro Campus, Università di Firenze.
Relatori:
- Duccio Basosi, Università Ca’ Foscari, Venezia, Controshock e controrivoluzione: energia e politica internazionale negli anni Ottanta;
- Giuliano Garavini, NYU-Abu Dhai, Università Roma Tre, Controshock e crisi dei Petrostati: effetti immediate e conseguenze di lungo periodo;
- Massimiliano Trentin e Francesco Saverio Leopardi, Università di Bologna, Controshock e debito, dall’ONU al Medio Oriente e Nord Africa (1976-1997). Prospettive su energia, sviluppo, debito e riforme.
Abstract
Gli anni Ottanta del XX secolo sono diventati oggetto di indagine storica grazie all’accesso a nuove fonti d’archivio tanto dei Paesi industriali quanto di quelli postcoloniali o delle organizzazioni internazionali. Un filone di particolare interesse storiografico riguarda la relazione tra cambiamenti nei mercati energetici e cambiamenti sociali e politici internazionali. Gli anni Settanta sono ormai riconosciuti come il decennio in cui i Paesi esportatori di petrolio e, più generalmente, quelli “in via di sviluppo” (PVS) si coordinarono in modo sufficiente da organizzare un’offensiva politica ed economica atta a riequilibrare i rapporti di forza con i Paesi industrializzati, attraverso anzitutto il quadruplicamento dei prezzi del greggio (1973). Diversamente, gli anni Ottanta sono descritti come il periodo i cui i Paesi industrializzati, guidati da forze marcatamente conservatrici, passarono alla controffensiva e, giocando sulle differenze economiche e sulla frammentazione politica dei PVS, riaffermarono la loro preminenza politica. La storiografia sul decennio è però ancora relativamente scarsa e molte interpretazioni si fondano ancora su letture “a caldo” dei processi allora in atto. Impegnati in diversi progetti di ricerca (FIRB 2012, PRIN 2015) che li hanno visti collaborare negli ultimi anni, i relatori del Panel pongono all’attenzione del dibattito storiografico italiano i temi delle origini, delle dinamiche e delle principali conseguenze internazionali del controshock dei prezzi del petrolio del 1985-86. In particolare, il panel si concentrerà su politiche e ruolo internazionale dell’OPEC e dei suoi principali Paesi membri; sul ruolo del controshock nell’orientare le politiche energetiche dei Paesi consumatori nel quindicennio successivo; e sull’interazione tra il crollo dei prezzi del greggio e la contemporanea “crisi del debito” dei PVS e dei Paesi dell’Europa orientale, ponendo particolare enfasi sui Paesi indebitati del Medio oriente e Nord Africa. Facendo interagire storia internazionale, storia globale e storie d’area, i tre paper si propongono di mostrare le molteplici e divergenti conseguenze “locali” di un evento “globale” come il controshock petrolifero. I temi e i partecipanti al Panel rientrano all’interno del Gruppo di lavoro SISI “Globalizzazione e governance internazionale”.
Interventi
Duccio Basosi: Controshock e controrivoluzione: energia e politica internazionale negli anni Ottanta
Il crollo del prezzo del petrolio a metà anni Ottanta ebbe significative conseguenze a livello globale: le fonti di energia non-fossile persero competitività, l’idea di un potere assoluto dell’OPEC venne capovolta, l’Unione Sovietica perse una parte importante delle sue entrate esterne e molti paesi produttori del Terzo Mondo videro il proprio debito raggiungere nuovi record. Rispetto allo shock petrolifero del 1973, molto dibattuto, il “controshock” non ha ricevuto lo stesso livello di attenzione, sebbene le sue conseguenze abbiano plasmato lo scenario energetico attuale. La presentazione vuole dunque porre il controshock petrolifero di metà anni Ottanta in prospettiva storica bilanciando uno sguardo globale con casi studio locali. In particolare, si metterà in evidenza il legame cruciale tra il controshock petrolifero e la “controrivoluzione” politica contro l’intervento dello Stato nella gestione dell’economia portata avanti da Ronald Reagan e Margaret Thatcher nello stesso periodo.
Giuliano Garavini: Controshock e crisi dei Petrostati: effetti immediate e conseguenze di lungo periodo
La caduta dei prezzi del petrolio a metà anni ’80 ha avuto ovviamente effetti molto importanti su Paesi interamente dipendenti dai ricavi provenienti dalle esportazioni di petrolio. In questa presentazione si evidenzieranno le conseguenze del controshock sui petrostati principalmente in quattro ambiti: sul modo in cui vengono definiti i prezzi del petrolio; sulla crisi del modello “rentistico” che aveva raggiunto l’apogeo con l’aumento dei prezzi del petrolio durante gli anni ’70; sulla rimessa in discussione della “sovranità permanente” sulle risorse naturali che era stata solennemente annunciata negli anni ’60 nell’ambito della Nazioni Unite; sulla stessa industria petrolifera nei petrostati. In conclusione, si cercheranno di evidenziare alcune effetti della crisi dei petrostati sulle scelte energetiche dei Paesi più industrializzati.
Massimiliano Trentin, Francesco Saverio Leopardi: Controshock e debito, dall’ONU al Medio Oriente e Nord Africa (1976-1997). Prospettive su energia, sviluppo, debito e riforme.
La crisi del debito sovrano dei paesi in via di sviluppo (PVS) del Medio Oriente e Nord Africa, emersa alla metà degli anni Ottanta, appare legata al contemporaneo controshock energetico. Il crollo del prezzo degli idrocarburi aggravò l’indebitamento tanto dei paesi produttori, quanto di quelli che avevano giovato di investimenti in petro-dollari. A causa della crescente dipendenza dei PVS da crediti erogati da enti pubblici e privati nei paesi industrializzati, questi ultimi utilizzarono la questione del debito per imporre il paradigma neoliberista di sviluppo economico e politico. In questo contesto, le istituzioni pubbliche internazionali con competenza sul tema, divennero arena di confronto tra PVS e paesi industrializzati. Questo contributo, suddiviso in due sezioni, descrive e analizza l’evolversi di tale confronto a livello multilaterale e bilaterale. La prima sezione ricostruisce il dibattito sul debito tra PVS e paesi industrializzati per come sviluppatosi tra la metà degli anni Settanta e i primi anni Novanta presso l’UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development). La seconda sezione analizza il caso studio dell’Algeria impegnata, tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, in negoziati per la riduzione del debito con Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale. Tale analisi storica del confronto sul debito, permette di individuarne le dinamiche fondamentali come anche di ridiscutere l’evoluzione dei rapporti di forza tra paesi creditori e debitori.
Note curriculari dei partecipanti
- Duccio Basosi è Professore associato di Storia delle Relazioni Internazionali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Presso la stessa università coordina il corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali Comparate. Coordinatore nazionale del FIRB 2010 “The Engines of Growth” e coordinatore di unità locale del PRIN 2015 “The Making of the Washington Consensus”, ha pubblicato vari saggi e volumi sull’economia politica internazionale tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Tra le sue pubblicazioni: Counter-Shock. The Oil Counter-Revolution of the 1980s (curato con Giuliano Garavini e Massimiliano Trentin), London, IB Tauris, 2018; Finanza e petrolio. Gli Stati Uniti, l’oro nero e l’economia politica internazionale, Venezia, Studio LT2, 2012; Il governo del dollaro. Interdipendenza economica e potere statunitense negli anni di Richard Nixon (1969-73), Firenze, Polistampa, 2006.
- Giuliano Garavini attualmente è Senior Research Fellow in the Humanities ad NYU Abu Dhabi. Si è interessato prevalentemente di storia dell’integrazione europea, di decolonizzazione e di storia dell’energia e del petrolio. È autore tra le altre cose di “After Empires: European Integration, Decolonization and the Challenge from the Global South” (Oxford University Press, 2012), e ha recentemente curato assieme ad altri colleghi “”Oil Shock. The 1973 Crisis and its Economic Legacy” (IB Tauris, 2016), e “Counter-Shock. The Oil Counter-Revolution of the 1980s” (IB Tauris, 2018). Il suo ultimo libro “The Rise and Fall of OPEC in the Twentieth Century” uscirà a Luglio con Oxford University Press.
- Massimiliano Trentin è Professore associato di Storia dell’Asia (SPS/14) presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna. I suoi interessi di ricerca riguardano le interazioni tra diplomazia, sviluppo e istituzioni nell’area del Medio Oriente e Nord Africa durante la Guerra Fredda. È principal investigator del Prin 2015 “The Making of the Washington Consensus. Negotiating international assets, debts and power (1979-91)”. Tra le sue pubblicazioni si ricordano, La Guerra fredda tedesca in Siria: Diplomazia, economia e politica (1963-1970) (Cleup, 2015), Engineers of Modern Development. East German Experts in Ba’thist Syria (Cleup, 2010), ha curato The Middle East and the Cold War (CSP, 2012); Linee di conflitto: il mondo arabo in trasformazione (dossier in Afriche e Orienti, 2013); L’Ultimo Califfato. L’Organizzazione dello stato islamico in Medio Oriente (il Mulino, 2017).
- Francesco Saverio Leopardi è assegnista di ricerca presso il dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna e si occupa di storia contemporanea del Medio Oriente e Nord Africa. Durante il dottorato in studi islamici e sul Medio Oriente conseguito presso l’Università di Edimburgo la sua ricerca si è concentrata sulla storia del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (1982-2007) in cui ha analizzato il processo di marginalizzazione del FPLP. Alcuni dei risultati della sua ricerca dottorale sono stati disseminati tramite riviste come il British Journal of Middle Eastern Studies e Annali di Ca’ Foscari-Serie Orientale, come anche in occasione di varie conferenze nazionali e internazionali. Come assegnista di ricerca nell’ambito del progetto di ricerca “The Making of the Washington Consensus. Negotiating international assets, debts and power (1979-91)” (MIUR, PRIN 2015), la sua ricerca si concentra sui negoziati tra Algeria e istituzioni finanziarie internazionali finalizzati alla riduzione del debito e all’applicazione di riforme strutturali.
- Mauro Campus, insegna Storia delle relazioni internazionali presso la Scuola di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze, è co-direttore di Parole Chiave ed editorialista del Sole 24 Ore. Ha insegnato International History alla Luiss di Roma e History of Globalization presso l’IMT di Lucca. Le sue aree di ricerca riguardano i nodi storico-teorici inerenti la genesi e il funzionamento delle relazioni transatlantiche nel primo e nel secondo dopoguerra, la storia monetaria e finanziaria, la storia della politica economica dell’Unione Europea. Tra i suoi lavori: L’Italia, gli Stati Uniti e il piano Marshall (Laterza), Sviluppo, crisi, integrazione (Bruno Mondadori, a cura di).